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CONTATTACIKetodol 20 compresse 25 mg + 200 mg rilascio modificato è un farmaco antiinfiammatorio indicato per il trattamento di dolori di lieve e media entità quali mal di testa, mal di denti, nevralgie, , dolori mestruali. dolori osteo-articolari e muscolari come mal di schiena o cervicale.
La sua formulazione a rilascio modificato permette un assorbimento graduale del principio attivo antiinfiammatorio contenuto all’interno, per un controllo migliore e più prolungato dei sintomi dolorifici.
Oltre al principio attivo antiinfiammatorio Ketoprofene, Ketodol 20 compresse 25 mg + 200 mg rilascio modificato contiene, nello strato più esterno della compressa, il sucralfato, molecola che agisce come protettore della mucosa gastrica, evitando gli effetti collaterali gastrolesivi del principio attivo antiinfiammatorio Ketoprofene.
Composizione
Una compressa contiene:Principi attivi: Nucleo: ketoprofene25 mgRivestimento: sucralfato 200 mgECCIPIENTI
Nucleo: lattosio monoidrato, carbossimetilamido sodico (tipo A), povidone, magnesio stearato.Rivestimento: amido di mais, carbossimetilamido sodico (tipo A), povidone, talco, magnesio stearato, rosso cocciniglia (E120).
Posologia
L’assunzione di Ketodol 20 compresse 25 mg + 200 mg rilascio modificato è consigliata ai soli pazienti adulti e ai ragazzi sopra i 15 anni.
La posologia consigliata è di 1 compressa in dose singola o ripetuta 2 – 3 volte al giorno nelle forme dolorose di maggiore intensità.
È preferibile assumere il prodotto a stomaco pieno, deglutendo la compressa intera con un bicchiere di acqua.
Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.
La durata della terapia dovrà essere limitata al superamento dell’episodio doloroso.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi
Popolazioni particolari
Pazienti con insufficienza renale ed anziani
Si consiglia di ridurre la dose iniziale e praticare una terapia di mantenimento con la dose minima efficace. Si possono considerare aggiustamenti individualizzati solo dopo aver stabilito la buona tollerabilità del farmaco
Pazienti con insufficienza epatica
I pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata devono essere seguiti attentamente e trattati con la dose giornaliera minima efficace
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di ketoprofene non sono state studiate nei bambini.
Controindicazioni
KETODOL è controindicato nei pazienti con anamnesi positiva per reazioni di ipersensibilità, quali broncospasmo, attacchi asmatici, riniti, orticaria o altre reazioni di tipo allergico, al ketoprofene, all’acido acetilsalicilico (ASA) o ad altri antinfiammatori non steroidei (FANS). In questi pazienti sono state segnalate reazioni anafilattiche gravi, raramente fatali
KETODOL è controindicato anche nei seguenti casi:
ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
in corso di terapia diuretica intensiva;
dispepsia cronica;
gastrite;
insufficienza renale grave;
forme gravi di insufficienza epatica (cirrosi epatica, epatiti gravi);
porfiria, leucopenia e piastrinopenia;
soggetti con emorragie in atto;
diatesi emorragica;
soggetti con disordini emostatici;
insufficienza cardiaca grave;
ulcera peptica attiva o precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione;
storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale conseguenti a precedente terapia con FANS;
non somministrare durante trattamenti antibiotici con tetracicline per evitare formazione di sali complessi con inattivazione dell’antibiotico stesso a contatto col sucralfato.
Gravidanza
L’uso del ketoprofene durante il primo e secondo trimestre di gravidanza deve essere evitato.
L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%.
È stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza KETODOL deve essere utilizzato solamente in caso di necessità.
Se KETODOL è utilizzato da donne che stanno tentando di avere un bambino o du